Dopo l’aiuto per i casi di rigore spingiamo il rilancio con aperture e flessibilità

Il PLR chiede più libertà per i negozi e la riapertura completa dei ristoranti.

L’aumento di 50 milioni degli aiuti per i casi di rigore decisi dal Gran Consiglio rappresenta la naturale evoluzione del sostegno deciso per l’economia ticinese che ha già visto distribuiti gran parte dei 75 milioni approvati a gennaio. Un incremento che andrà a beneficio soprattutto delle attività ancora soggette a chiusure forzate e che andrà erogato controllando gli abusi ed evitando anche le lungaggini burocratiche. Per il PLR si tratta però ora di guardare avanti, permettendo alle varie attività liberando le energie dei molti proprietari di ristoranti, bar e commerci: proprio per questo il Gruppo parlamentare PLR propone misure concrete per garantire maggiore flessibilità per il commercio e chiede che il Consiglio di Stato insista con le autorità federali per normalizzare definitivamente la situazione per gli esercizi pubblici.

In un’iniziativa elaborata pronta ad essere inoltrata al Parlamento (primi firmatari Speziali, Gianella e Maderni), il PLR propone di passare dalle attuali tre aperture domenicali a quattro, di aumentare a 400 metri quadrati la superficie dei negozi che possono tenere aperto la domenica e di estendere fino alle 19.00, quindi di mezz’ora, l’orario in cui si può tenere alzata la serranda nei festivi. L’obiettivo è di sostenere i negozi nel rilancio dopo le lunghe chiusure e sostenere al contempo la loro capacità di garantire al tessuto economico ticinese posti di lavoro.

Per quanto concerne la ristorazione, dal territorio ci segnalano ancora molte situazioni problematiche. Per il Presidente PLRT Alessandro Speziali, “la soluzione è permettere all’intero settore di tornare finalmente al lavoro aprendo le strutture anche all’interno – cessando così di dipendere unicamente dalla meteo e dall’ampiezza delle terrazze. Le riaperture parziali attuali sono state un primo passo, ma non garantiscono ai ristorati di poter raggiungere quella certezza, anche finanziaria, che necessitano e che meritano”. Dopo la lunga fase di crisi caratterizzata dal sostegno finanziario alle aziende proposto dal DFE e condiviso dal Gran Consiglio, è arrivato il momento di guardare davvero al rilancio delle attività nel nostro Cantone, attraverso un’azione politica caratterizzata da maggiore libertà e sostegno concreto ai posti di lavoro.

Dobbiamo poter tornare a lavorare

Alessandra Gianella, capogruppo: “Lavorare significa poter lavorare. Le persone chiedono la libertà e la certezza nella loro attività. Come Gruppo PLR torniamo a ribadire l’assoluta necessità di rimettere in moto il nostro Cantone, in tutti i suoi settori economici. E questo percorso non può che passare dal favorire il lavoro, il mantenimento e la creazione posti di lavoro eliminando quanti più ostacoli possibili”.